Ma quale sarà mai la forza che si li sostenti e li ritenga dal cadere, massime quando cresciuti già a notabile grossezza, son divenuti molto pesanti? Non possiamo immaginare altra forza, o potenza, fuorchè l’elettricità: resta a vedere se questa possa essere da tanto.
Concepiscansi i nuvoli temporaleschi dotati, come lo sono effettivamente, e ne dan segni più o meno strepitosi, di una poderosissima elettricità; eglino dovranno in virtù di questa repellere fortemente le parti loro esterne: da ciò viene, che siffatti nuvoloni ci presentano sovente i loro bordi come stracciati, o a frangie, e gonfia la superficie in più luoghi, e per molte gobbe e prominenze, irregolare; per nulla dire de’ brani che si prolungano in fuori, si staccano, e vengono visibilmente rigettati dal corpo della nuvola medesima. Altre volte compaiono anzi raccolti e condensati cotai nuvoloni nella parte inferiore, verisimilmente perchè cotesta superficie molto meno elettrizzata, o elettrizzata in senso contrario della faccia superiore, viene da essa attratta: come succede appunto in certe nostre sperienze (fatte per imitare alcuni fenomeni dell’elettricità atmosferica) che la parte inferiore di un volume di cotone elettrizzato, ove venga spogliata in qualche modo, ex. gr. con una punta, dell’elettricità, che avea comune col resto, o meglio si faccia passare all’elettricità contraria, tosto da rara e sfioccata che era, si raggruppa e si serra addosso alle parti interne ed alle superiori, in cui vige più forte l’elettricità primiera.
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