Mi è accaduto, esplorando l'elettricità, nel maggior bollore di questi, coll’elettrometro atmosferico portatile di Cavallo (il noto elettrometro a boccetta da me perfezionato98) avente la piccola asta ossia verghetta metallica avvitata sul suo cappelletto alla maniera di Saussure, e il candelino acceso in cima alla mia maniera, che trovo molto vantaggiosa99, mi è accaduto di veder avvicendarsi le due contrarie elettricità, con passaggio quando repentino, e quando gradato ma rapido, otto, dieci, e fin quattordici volte in un minuto d’ora.
      Non può dunque dubitarsi, ripeto, che esistano in siffatti temporali de’ nuvoli dotati di contrarie elettricità, se fin ne abbiamo segni non equivoci all’elettrometro, oltre gl’indizj, che ne danno i lampi e le saette, che vcggiam trascorrere per entro a que’ campi di nuvoli, quali congregati, quali segregati, e che altro sicuramente non sono, che scariche elettriche, onde si bersagliano l’un l’altro. Potrebbe tutt’al più moversi qualche dubbio intorno alla disposizione e collocamento troppo regolare, che sembra ch’io dia a coteste nubi, separandole giustamente in due strati paralleli fra loro e coll’orizzonte, ed assegnando tal intervallo tra l’uno e l’altro strato, che non sia nè troppo grande nè troppo piccolo, per dar luogo appunto all’immaginata danza de’ grani di grandine. È d’uopo certamente che codesto intervallo sia grande anzi che nò, altrimenti si scaricherebbe tosto l’uno strato della sua elettricità sopra dell’altro; od andrebbero per la mutua attrazione ad unirsi e confondersi insieme, non lasciando luogo nè tempo a detta danza.