Gli è perciò, che nelle regioni molto avanzate del Nord vedesi d’inverno, in tempo di fortissimo gelo, l’aria serena seminata di rari punti luccicanti che sono per così dire, atomi di ghiaccio, vapori sparsi congelati.
Una osservazione importantissima per la Meteorologia in generale, e pel nostro oggetto in particolare, ella è, che i vapori vescicolari sopportano, senza congelarsi, un freddo di gran lunga superiore a quello che stringe in ghiaccio l’acqua in massa, come han fatto osservare il Sig. de Saussure ne’ suoi Saggi d’Igrometria e il Sig. De Luc in tutte le sue opere meteorologiche, ed io pure in più luoghi delle mie lettere già citate, particolarmente nella nona, e come è facile ad ognuno di convincersene. Si vedono sovente delle nebbie tener forte delle ore e dei giorni interi contro un freddo che fa discendere il termometro molti gradi sotto il punto della congelazione102. Gli è allora, che i rami degli alberi e delle siepi, l’erbe, i pagliaj, le tettoje, e fino i capelli e i lunghi peli degli animali, incanutiscono, coprendosi di quella specie di brina o neve gelata, che abbiam poco sopra accennata: e ciò perchè le vescichette d’acqua ond’è formata la nebbia, e che libere e nuotanti nell’aria reggono ad un freddo così rigoroso, al contatto poi di un corpo solido parimente freddo, contro il quale si rompono urtando, e si risolvono in gocciole o fili d’acqua, cedono alla forza congelante, e formano le prime laminette, o sottili aghi di ghiaccio, a’ quali, come a punto di appoggio, se ne attaccano mano mano degli altri, prendendo certe configurazioni proprie della cristallizzazione dell’acqua in questo stato.
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