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      Ora io amo di rappresentarmeli cotali fiocchi di una neve straordinariamente fredda, cioè molto oltre il termine della semplice congelazione dell’acqua, come ho insinuato ch’esser denno in certi casi; amo di rappresentarmeli che danzano e saltellano tra due gran tavolati di nuvole elettriche contrariamente; che rompono con tal movimento impetuoso e tumultuante molti vapori vescicolari, che incontrano tra via, e molti ancora di quelli dell’istesse nubi da cui vanno e vengono cacciati e ricacciati con forza, e in cui perciò si affondano ogni volta più o meno; che al di più si tirano addosso anche il vapore non vescicolare nebuloso, ma trasparente, sparso nell’aria molto umida, che attraversano; e che per tutte queste guise acquistano nuove e nuove incrostazioni di ghiaccio, come spero di avere abbastanza spiegato. Se costesto giuoco non dura che un breve spazio di tempo, ecco che ne viene a cadere una grandine, dirò così, appena sbozzata, formata di granellini minuti (somigliante a certi piccioli confetti di semi di curiandolo zuccherati) che chiamiamo neve gelata, e i francesi gresil: ordinario prodotto di certi temporali deboli e passeggieri. Al contrario, se il temporale si sostiene, se le nubi coprono lungo tempo il cielo, e mormorano inquiete, la maggior parte però immobili all’alto, le altre al di sotto più o meno vaganti, se non iscaricano la loro elettricità, che in parte; se durano un gran pezzo senza dissiparsi nell’aria, o diffondersi largamente ad altre parti dell’orizzonte, o senza precipitarsi quelle di uno strato sopra quelle di un altro, e confondersi insieme; se stazionario in somma e senza quasi cambiare il tetro suo aspetto mantiensi per delle ore il temporale; se il freddo straordinario, ciò che più fa, continua sempre tanto in esse nuvole, quanto nell’intervallo tra uno strato e l’altro: i grani di grandine in queste circostanze, ed altre favorevoli, che non saprei tutte annoverare, e ch’è difficile per altro che s’incontrino tutte, potranno giungere a forza di nuove incrostazioni ad una grossezza prodigiosa.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382