Ritornando al nucleo nevoso, non voglio dissimulare, che sovente i granelli di neve gelata (gresil) di cui ho già parlato, e alcune volte pure anche i grani più considerabili di una vera grandine, si mostrano senza l’indicato nucleo o corpicciuolo bianco centrale, come ne ho già fatto cenno. Questi grani che costituiscono una specie particolare di gragnuola, io li credo col Signor De Luc juniore (che dimora a Ginevra, fratello del famoso autore delle Ricerche sulle modificazioni dell’atmosfera, e di tante altre opere, il qual vive a Londra), li credo prodotti originariamente da goccie vere di pioggia, cadenti da una nuvola superiore, che si sono agghiacciate nell’attraversar indi uno strato di nuvole inferiore freddissimo. Questo Fisico e naturalista illuminato, osservatore non meno attento e sagace del suo fratello maggiore, ha notato molto bene le circostanze del fenomeno rimarcabile, di cui si tratta; e si è assicurato un giorno (era verso la fine di autunno) che cadeva a Ginevra una grandine di tale specie, si è, dissi, assicurato che lo strato di nubi superiore che distillava una picciola pioggia, non era tanto freddo quanto lo strato inferiore, trovandosi questo effettivamente di alcuni gradi sotto il termine della congelazione, mentre l’altro superiore aveva una temperatura di qualche grado sopra tal punto.
Una tale osservazione non conferma ella l’idea che io mi sono formata, e su cui insisto tanto, del raffreddamento del primo basso strato di nuvole, mercè l’evaporazione che questo soffre, e che dà origine ad un secondo strato superiore?
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