Il tempo essendo calmo io non veggo come si possa spiegare altrimenti cotesto freddo più grande dello strato nuvoloso inferiore. Con tutto ciò, mi si dirà, è ben lungi che succeda sempre così: allorchè ci avviene di attraversare più di uno strato di nuvole, salendo sopra montagne molto elevate, i più alti strati ancorchè nuvolosi, trovansi d’ordinario i più freddi. Io non negherò questo: le nubi per se stesse sieguono la temperatura delle regioni d’aria che occupano; per conseguenza non è che nei casi, in cui la nuvola superiore si è formata a spese dell’inferiore preesistente, la quale ha sofferto una grandissima evaporazione, non è che in questi casi, che tale nuvola inferiore impoverita, può trovarsi più fredda della superiore, supponendo il tempo calmo; poichè se regnano dei venti di diversa temperatura, se han luogo delle correnti d’aria ascendenti, discendenti, ec. è facile comprendere come possa dominare accidentalmente uno strato d’aria temperato nella regione più alta, ed uno freddo nella bassa. Ora io son persuaso che in occasione di temporale, allorchè le nuvole inferiori minacciano la gragnuola, siano sempre queste le più fredde, freddissime anzi oltremodo, o si tratti di una grandine propriamente detta col nucleo nevoso incrostato da una o più lamine concentriche di ghiaccio, o si tratti dei minuti grani di neve gelata (gresil), o finalmente di quell’altra specie molto più rara, consistente in grani solidi e pieni, formati da goccie di pioggia gelatesi nella loro caduta, di cui or ora parlavamo.
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