Quanto alla prima parte di questa ipotesi, che stabilisce tali strati presso a poco orizzontali; distinti e separati non solo, ma animati da opposte vigorose elettricità, se non in tutti i temporali, ne’ più complicati almeno, e segnatamente in quelli, in cui vien fabbricata molta grandine, e portata ad un insigne grossezza, io potrei aggiungere alle già addotte, diverse altre osservazioni che molto la favoriscono, e sforzano, direi quasi, ad adottarla. Una di queste è quel passaggio frequente, e talvolta quasi repentino dall’una all’altra elettricità contraria, che scorgesi negli elettroscopj atmosferici esposti a tai temporali: di che ho parlato già, riportando che fin 14 di tali inversioni di elettricità mi è accaduto di osservare nel tempo di un minuto. Ora non possiamo figurarci, che in così breve spazio si cambi tante volte la nuvola soprastante all’elettroscopio, e sottentrino alternatamente con tanta rapidità le une all’altre delle nuvole elettrizzate in senso contrario: e il figurarselo ancora sarebbe contrario al fatto, quando osserviamo, che la nube da noi esplorata è presso a poco stazionaria, o rimane immobile, che in somma è per lungo tempo la medesima. Non vi è dunque altra maniera, onde spiegare il suddetto avvicendarsi de’ segni nell’elettroscopio, marcando esso un momento l’elettricità per eccesso, un momento dopo, quella per difetto, indi tosto la prima, poi di nuovo la seconda, ec.; fuori che supporre che possedendo la nuvola o lo strato di nuvole, verso cui s’alza esso elettroscopio, un’elettricità qualsiasi (verisimilmente la negativa) un’altra nuvola, od uno strato di nuvole superiore possegga l’elettricità contraria ad un grado molto più forte; per cui quando l’un nuvolo o strato si avvicina all’altro, e a misura che si accostano, l’atmosfera elettrica del superiore contrabbilanciando colla sua azione o sia elettricità premente, come da alcuni si chiama, l’elettricità contraria più debole dell’inferiore, va affievolendo mano mano la tensione, e i segni di questa, o li toglie del tutto, o avanzandosi più ancora, obbliga esso nuvolo inferiore a dar segni di quella elettricità contraria prevalente: così poi scostandosi i due strati, van mancando gradatamente questi segni di elettricità accidentale fino al zero; e più oltre risorgono e van crescendo quelli della reale contraria, ec.
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