Io ho per disgrazia molti esempi, sì antichi che recenti, ne’ quali, dietro gl’indicati sintomi e qualche altra osservazione (come delle nuvole cinerizie vaganti sotto il gran telone più o meno scuro; e ciò nelle ore vicine al mezzodì, nelle quali il sol più cocente ha potuto sferzare la faccia superiore del primo strato nuvoloso formatosi, e divenuto in seguito temporalesco), dietro tali sintomi, dico, ed osservazioni, ho pronosticata e indovinata pur troppo la caduta di grandini più o meno desolatrici106. Il più rimarcabile di tali esempj, e in cui comparvero più spiegati i detti sintomi, è la grandine spaventosa caduta la notte del 19 al 20 Agosto dell’anno 1787, che ha devastate le campagne ne’ contorni di Como in un’estensione di 30 miglia di lunghezza sopra 20 circa di larghezza. Il temporale non avea cessato di mormorare nel modo sopra descritto dalle 2 ore pomeridiane fino a mezza notte, allorchè succedette quell’orribile scarica di grandine sterminatrice; e durante tutto questo tempo, non cadde, che si sappia, alcun fulmine; non v’ebbe alcun luogo eminente o basso colpito; non si udirono neppure dei colpi di tuono spaventevoli od assordanti, quantunque l’elettricità delle nuvole fosse così grande, che i lampi erano continui ed estesissimi, e tutto il cielo pareva in fiamme, la sera massimamente, e nelle ore prime della notte. Tutto il giuoco di quest’immensa elettricità, tutte quelle scariche ed effusioni della medesima, succedevano dunque lassù all’alto, senza dubbio fra nuvole o strati di nuvole contrariamente elettriche, che si bersagliavano esse piuttosto che la terra.
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Agosto Como
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