Ecco ciò che io penso riguardo ai temporali in generale e sull’articolo della grandine in particolare, che è il principal soggetto di questa memoria.
Si domanderà ancora perchè non succedano quasi mai temporali d’inverno, almeno nelle nostre regioni; di quei temporali, vuol dirsi, che sono accompagnati da grandi tuoni e da frequenti lampi e saette, segni manifesti di una quantità e forza stupenda di elettricità messa in giuoco in una maniera straordinaria: manco poi ne succedano con grandine massiccia e pesante. Al che è facile di rispondere, che nè questo giuoco nè questa prodigiosa accumulazione di elettricità possono aver luogo, o molto difficilmente, in tale stagione; e ciò in conseguenza di molte circostanze sfavorevoli, che sono le seguenti.
1.o La quantità dell’evaporazione giornaliera, intendo dei vapori elastici che si sollevano da terra e portano il fluido elettrico ch’essi si sono appropriato nella regione delle nubi, è molto minore nell’inverno che nelle altre stagioni; onde le nuvole medesime non riescono allora nè così grosse, nè così dense, nè in conseguenza così elettriche come que’ nuvoloni scuri in primavera e in estate, che diventano temporaleschi.
2.o Questa medesima regione trovandosi più bassa d’inverno, le nubi vengono più facilmente spogliate di quella qualunque elettricità di cui trovinsi provvedute, dai conduttori terrestri, dalle montagne, dagli alberi ec., che attraggon quelle e smungon questa.
Aggiungasi per 3.o , che una tale sottrazione di elettricità è facilitata e promossa dall’interposizione di un’aria comunemente più umida in quella stagione, dalle nebbie, che giungon sovente fino a terra, e dalle pioggie frequenti.
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