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      Tanto si rileva da un gran numero di osservazioni raccolte dal Sig. Bergmann, e da molte sue proprie nella Dissertazione de Aurorae Borealis altitudine117, nella quale dopo aver ragionato sui metodi di calcolare cotali altezze ci presenta una tavola di esse dedotta dalle osservazioni di varj118, e conchiude: 1.o che il termine inferiore delle Aurore boreali è sempre più alto delle più alte nubi119: 2.o che l’altezza dell’Aurora boreale è perlopiù tra le 50 e le 100 miglia svedesi120, cioè tra le 300, e le 600 italiane: 3.o che la media delle 30 osservazioni riportate è di 72 miglia svedesi, che sono prossimamente 432 italiane.
      Or dunque se la folla dei vapori acquei, qualunque s’immagini, e il loro condensamento in nuvole, in pioggia e in neve, succede tanto al di sotto dei campi, in cui fanno la loro comparsa le Aurore boreali, e sì nelle regioni polari più basso che altrove, per la ragione, che il freddo atto, non che a condensare i vapori, a congelarli, si trova ivi più vicino a terra, è difficile, per non dire impossibile il ripetere quelle da questi, o almeno è cosa, che non si arriva a comprendere. No, non si comprende, come da vapori congregati al basso nei Paesi al Polo vicini e al basso pure condensati, come che sia, e rappresi in un subito, come da quelle gran colonne nebulose, da que’ nembi e procelle di pioggie e di nevi, che ci descrivono i viaggiatori di tali gelide contrade e di cui VS. Illustr. si vale ad appoggiare la sua bella e seducente spiegazione, come, dico, abbiano origine da questo ammasso e condensamento di vapori, che vuol dire dall’umile regione delle nubi, la quale in que’ climi e in quelle stagioni, suol essere ancor più bassa che altrove, le Aurore boreali sublimissime: non si comprende ciò, a meno che si dica il fluido elettrico, sgorgante in eccessiva copia da tal regione inferiore de’ vapori repentinamente e in copia immensa condensati, lanciarsi per molta parte su per l’aria mano mano più rara, e quindi meno resistente, e valicarne immensi tratti, finchè giunga a diffondersi e a spaziare più liberamente ancora nella sovrana regione di aria rarissima.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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