La quale spiegazione, che può sembrare non del tutto insussistente e fantastica, anzi pure a certi riguardi plausibile, e che verrebbe in certo modo in soccorso della combattuta opinione, soggiace da altra parte a molte gravi, e, a mio credere, insuperabili difficoltà, che si affaccian tosto da se, onde non mi tratterrò neppure a parlarne.
Passerò piuttosto a dir qualche cosa di alcune nuove idee, che rivolgo in mente circa altre cause, che potrebbero o sostituirsi all’Elettricità od associarsi ad essa, quando dovessimo toglierle o tutto od una parte del dominio, che siam portati a concederle sulle Aurore boreali. Ma stimo meglio riservar ciò per un’altra Lettera, essendo questa già lunga abbastanza.
Sono intanto ec.
DELLA MANIERA DI FAR SERVIREL’ELETTROMETRO
ATMOSFERICO PORTATILEALL’USO DI UN IGROMETRO SENSIBILISSIMO
MEMORIAIn cui si rischiarano molte cose intorno al trascorrimento del fluido elettrico ne’ Conduttori imperfetti.
Questa Memoria è stata estratta dal Tom. 5.o pag. 551 delle Memorie di Mattematica e Fisica della Società Italiana. Verona 1790.
§. I.
Come dal poco vigore dell’elettricità eccitata colle ordinarie macchine, e meglio dalla più pronta dissipazione della medesima può giudicarsi dell’umidità dell’ambiente.
Non vi è alcuno, il quale si sia qualche poco familiarizzato colle sperienze elettriche, che non conosca la grandissima influenza, che hanno l’umido e il secco sulla forza e sulla durata dell’elettricità eccitata colle ordinarie macchine; e che non giudichi più o meno, così all’ingrosso, al primo porvi mano, della maggiore o minore umidità dell’ambiente.
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