È, dico, agevol cosa noverare e distinguere i secondi: ed anzi marcabilissimi riescono i mezzi e i quarti di secondo, ed altre più piccole frazioni; laddove non son molto distinguibili i quarti di grado nell’igrometro di Saussure. Ho provato molte volte, ed ognuno può provare, che in un minuto secondo si possono proferire distintamente, ove contisi con celerità, i numeri uno, due, tre, quattro, cinque, sei; e contando nè così presto nè troppo adagio, si arriva comodamente al cinque, e al quattro solamente, se si conta con posatezza: le differenze, che nascer possono son piccola cosa, e possono in molti casi trascurarsi. Io poi ho fatto l’abito di contare da uno fino a dieci in due secondi esattamente; ciò che mi risparmia in molte osservazioni, e segnatamente in quelle di cui ora si tratta, di consultar sempre l’orologio a secondi.
      Se pertanto anche ad un umido estremo, all’umido e. g. della nebbia e dell’aria rugiadosa, a quello che fa andare l’igrometro di Saussure a 100 gradi, cui non oltrepassa mai, io ho ancora nelle mie prove un minuto secondo pel tempo che tarda a cadere l’elettricità dell’elettrometro tentato col solito toccamento ec. dai 10 gradi ai 2: ecco un’altro vantaggio, che s’aggiunge a quello della grande estensione, che abbiamo dal termine di tal umidità di 100 gradi fin ai 60 della detta scala di Saussure: questo nuovo vantaggio consiste in ciò che si fa luogo a dinotare qualche cosa più in sù dell’umido estremo segnato in tal igrometro. Infatti ove la mia listerella d’avorio, di penna o di balena, divenga, non che umida all’estremo, ma alquanto bagnata, porterà via l’elettricità dell’elettrometro in meno di un secondo, ma pure mi lascerà il tempo di contare quando fino a quattro, quando fino a tre, e quando fino a due, secondo che sarà più bagnata; e, solo ove sia bagnatissima, farà cadere a un tratto i pendolini in un tempo sì corto e indiscernibile (come un quarto, un sesto, un ottavo di secondo), che sembrerà un istante.