Io non so se altri Fisici abbiano osservato, e descritto siffatto ritorno periodico e locale dei temporali, ossia cotai temporali parziali ne’ luoghi massimamente circondati da più vallate. Quel che posso dire è, che nulla ho appreso da loro sopra quest’articolo, ma tutto dalle mie proprie osservazioni. Confesserò dunque, che allorquando cominciai, son già molti anni, a rimarcare un tal fenomeno, non ne rimasi da prima tanto colpito, quanto lo fui in seguito, che osservandolo più attentamente, lo trovai molto più costante di quello mi era parso al principio. E quante volte e in quante maniere non mi son io tormentato, ma sempre in vano, per ritrovarne una spiegazione soddisfacente? Fingea p. e. il ritorno periodico di un vento particolare, o di più venti nel luogo indicato: ma che faceva io ancora con ciò, se non supporre un altro effetto modificato esso pure periodicamente, per causa dei temporali periodici? Sarebbe stato mestieri trovare una ragione di questo vento locale, o stuolo di venti di tal natura, e che arriva appunto in quel dato tempo: oltrechè restava ancora a spiegarsi (cosa ben difficile) come si comportasse, e agisse questo vento, o stuolo di venti supposto, per formar di nuovo e raccogliere nell’indicato luogo le nubi temporalesche.
      Non è dunque, che dopo aver unito, grazie alle novelle scoperte in fatto di elettricità atmosferica, un più gran numero di cognizioni, e particolarmente da che, avendo portato in questi ultimi anni tutta la mia attenzione alla Meteorologia elettrica, ho meditato di nuovo sopra questo fenomeno non men curioso che interessante del ritorno periodico dei temporali a quel luogo che han cominciato ad occupare; non è, dico, se non dopo tali scoperte e meditazioni, che mi credo abbastanza ammaestrato per ardire di avanzarne una spiegazione.