Tralles della vigorosa elettricità eccitata dalle forti e copiose cascate d’acqua, sulla quale scoperta e su di alcune applicazioni alla Meteorologia elettrica scrissi e vi parlai altre volte, è facile, dico, il concepire, che codesta colonna d’aria battuta dal temporale e dalla pioggia possa ritenere per lo spazio di un giorno intiero ed anche più tal forza di elettricità, onde attrarre i vapori sparsi, e caricarsene a preferenza delle altre colonne circonvicine, in cui l’elettricità non è che l’ordinaria di ciel sereno, epperò assai più debole. Aggiungasi a ciò, che il terreno bagnato dalla detta pioggia del temporale precedente deve pur somministrare, quando il sole del mezzodì verrà a riscaldarlo bene, all’istessa colonna d’aria che gli sta sopra, dei vapori in maggior copia, che alle altre colonne. Ecco pertanto un fondo ricco, ecco la sorgente di una nuova elettricità assai forte, che sarà infallibilmente prodotta (giusta la mia teoria altre volte esposta ed oggigiorno comunemente abbracciata sull’origine dell’elettricità atmosferica), allorchè codesti vapori fin qui elastici e trasparenti raccolti nella colonna d’aria che stiam considerando, e ammassati oltre il termine di sua saturazione, si trasformeranno quinci in vapori vescicolari, in nebbie, o nuvoli; e questi tanto più densi, quanto che non cessano, per le ora addotte ragioni, di sopravvenire altri ed altri vapori ed accumularsi nel medesimo spazio, e che un’altra causa concorre potentemente alla loro condensazione.
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Meteorologia
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