In conferma di che mi giova il farvi osservare, che un tal ritorno ossia riproduzione de’ temporali al medesimo luogo è molto più probabile che siegua allorchè al temporale succede la calma, talchè il vento freddo e continuo, di cui parlavamo, non abbia luogo, senza dubbio perchè la massa d’aria raffreddata restando allora tutt’intera e immobile colà alto dov’era, ritiene meglio, e più lungo tempo tanto l’elettrico, di cui venne impregnata, quanto il freddo occasionato dal temporale precedente: che sono le due cause da me fin da principio assegnate del riprodursi i temporali, e dell’affettare che fanno il medesimo sito, cioè quello battuto il giorno prima. Egli non è raro di vedere per una serie di giorni sorger sempre un temporale, presso a poco all’ora medesima, e sempre dalla stessa parte, nella stessa valle segnata; fintantochè non fanno grande strepito tali temporali almen di grandine, e finchè non vien loro dietro il sopraddescritto vento freddissimo, o almeno non è questo durevole; che poi sfogando un giorno il temporale con più fracasso di fredda pioggia dirotta, e massime di grandine, e venendo appresso a tale scarica il menzionato vento, che prende possesso il giorno dopo, è sciolta per un pezzo (Dio voglia con poco danno delle campagne sottoposte) quella triste catena di temporali periodici.
Intorno al qual periodo non mi resta più che a dirvi una parola rapporto all’ora, che sembrano tener fissa questi quotidiani temporali; dirò dunque, che non è già fissa e costante con precisione, e che in generale solamente pare, che si combinino a comparire tai temporali verso il mezzodì, o poco dopo; del che è facile a comprendersi la ragione, considerando che debba accadere in quelle ore appunto più calde anzichè in altre, nelle quali i vapori elevati dal sole arrivano a sufficiente altezza, e in copia abbastanza grande per formare i nuvoli tempestosi123.
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Dio
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