Che cosa infatti vi è che meglio rammenti le commozioni della pila, la facilità colla quale si riproduce la scarica, quanto le scosse elettriche del Ginnoto, del Siluro e della Torpedine? Qual maggiore congruenza fralla distribuzione degli elementi della pila e la conformazione degli organi elettrici di questi pesci, come dopo gl’Italiani lo ha dimostrato Geoffroy? E se questo confronto sembrato fosse a qualcuno un frutto piuttosto della prevenzione che di una giusta analogia, qual più patente conferma di quella che ne ha data il Volta con due pile fasciate, contigue ed immerse nell’acqua, dalle quali, ravvicinandole, si ottiene una scarica? Un’altra non meno aperta analogia questo strumento ha colle sostanze minerali elettriche per calore, nelle quali il massimo di tensione degradando dai poli al centro ove essa è a zero, la distribuzione del fluido elettrico è da un polo al suo opposto, come nella pila isolata.
Fu l’invenzione di questo istrumento che richiamò particolarmente l’attenzione dei Fisici verso questo ramo di scienza che il Volta si era educato Egli stesso fin dal di lui primo nascere, e lo aveva reso non men grande che fecondo. Fu solo a quest’epoca che importanti lavori s’intrapresero da altri su questa elettricità, mentre il Volta era pur tuttora occupato a dover dimostrare con maggiore evidenza, se fosse stato possibile, l’identità del fluido elettrico delle ordinarie macchine con quello che si sviluppa dai contatti, ond’è che ne identificò i fenomeni coll’ottenere dalla pila le attrazioni, le repulsioni, la carica della boccia, e tutti gli ordinari fenomeni della elettricità, e questi esperimenti ricevettero una conferma, se pure avuto ne avessero d’uopo, da Van Marum.
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