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      §. 6. Posta la quale influenza, di cui non può dubitarsi, è facile comprendere come le diverse preparazioni della rana contribuiscano a renderla semprepiù sensibile alla debolissima elettricità: ciò addiviene in ragione che il fluido elettrico nel suo corso siegue meglio, e più raccolto la via dei nervi.
      §. 7. Così dunque nella rana intiera ripartendosi in tante strade esso fluido, quante glie ne offrono le molte e varie parti del corpo, integumenti, vasi, umori ec., che son pure deferenti, tanto meno ne và per i nervi ai muscoli delle gambe; onde questi non si convellono, che per un’elettricità di discreta forza (§. 1.).
      §. 8. Troncata la testa e infisso l’ago nella spinal midolla, va più diritto il fluido elettrico ai muscoli delle gambe per i detti nervi, e meno se ne disvia: quindi una più debole elettricità produce l’effetto (2).
      §. 9. Lasciata la spina dorsale sola, o un tronco di essa coi nervi crurali, ecco che non essendovi che questi, che comunichino ai muscoli delle gambe, basta una menoma elettricità, di cui nulla si disperde per altri conduttori (3.).
      §. 10. Finalmente basta una menomissima, applicata l’armatura o veste metallica alla spina e ai nervi medesimi (4.) perciocchè una tal veste presentando un conduttore perfettissimo a molti punti di essa spina e nervi, per se soli non abbastanza deferenti, facilita così il corso a maggior dose di fluido elettrico.
     
      Elettricità animale spontanea e propria de’ membri anche recisi finchè vi dura qualche vitalità.
     
      §. 11. Questa elettricità propria e nativa degli animali, non estranea e infusa altronde, si manifesta in special modo nelle rane preparate nella maniera quì sopra descritta (3, 4.) e con simile artificio d’isolare i nervi, ed armarli di foglia metallica, si discopre anche negli altri animali, non solo di sangue freddo, ma eziandio di sangue caldo: si manifesta, dico, tal elettricità animale nativa dal suscitarsi le stesse contrazioni muscolari, convulsioni e spasmodie, che si è veduto venir prodotte dall’elettricità artificiale, senza punto impiegar questa, nè debole nè forte, e con non altro che stabilire una comunicazione di conduttori dell’elettricità, e massime metallici, non interrotti da alcun coibente tra i muscoli e i nervi.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193