Galvani, qualche cosa o di nuovo, o di più preciso.
§. 27. Verificate le capitali sperienze sull’elettricità vera animale, nativa e propria degli organi, in guisa di non poter più di essa dubitare, mi sono rivolto a ricercarne la quantità, qualità, e modo. E prima riguardo alla quantità o forza di elettricità, una tal ricerca mi parve quella, che dovesse andar innanzi alle altre. E che mai può farsi di buono, se le cose non si riducono a gradi e misure, in fisica particolarmente. Come si valuteranno le cause, se non si determina la qualità non solo, ma la quantità, e l’intensione degli effetti? Ora per giudicare della quantità e forza dell’elettricità propria ed innata dell’animale, cioè di quella che opera naturalmente negli organi suoi quando se ne osservano le contrazioni e moti muscolari eccitati con non altro che collo stabilire un arco conduttore massimamente metallico tra i muscoli e i corrispondenti nervi, per giudicar, dico, della quantità e forza dell’elettricità propria e nativa degli organi animali, credei non poter meglio fare, che cercare di ridur prima a qualche misura gli effetti dell’elettricità artificiale sopra gli organi medesimi, e determinare il minimo di codesta elettricità richiesto a produrre in tal animaletto, vivo o morto, intiero o tronco, e in diverse maniere preparato, siccome pure ne’ suoi membri recisi, delle contrazioni muscolari, de’ moti e subsulti eguali a quelli, che si osservano prodotti nel medesimo dall’elettricità animale sua propria, e in certo modo spontanea.
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