Gli altri due stadj, cioè il secondo e il terzo presentano per lungo tratto diversi gradi di superstite vitalità, e sì il secondo tale vitalità, che eccitansi i moti muscolari prima vivacissimi, poi mano mano degradati in forza col solo apporre le convenienti armature metalliche, e farle comunicare, e però in vigore della propria elettricità animale ancor sussistente ne’ membri anche recisi: spenta la quale elettricità propria e innata, o resa insensibile, entriamo allora nel terzo grado di morte, in cui si risentono pur anco i muscoli, e giuocano all’ordinario, eccitandoli però coll’elettricità artificiale, di cui basta ancora sul principio un grado debolissimo; indi vuol essere più e più forte, fino a che non vale a commoverli neppure la scarica fulminante di una boccia di Leyden; e allora è che son morti in quarto grado.
§. 39. Mi diffonderei troppo, se volessi più particolarmente spiegare, e in che si distinguano propriamente uno dall’altro questi stati, e come sia ciascuno riconoscibile, e quanto abbiavi di speranza di richiamare un animale dal secondo ed anche dal terzo in vita coi soccorsi conosciuti, o concepir se ne possa con nuovi mezzi da tentarsi; onde mi riservo ad esporre e sviluppare su tutte queste cose i miei pensamenti nelle susseguenti Memorie, che pubblicherò. Dirò quì solo, che siffatti progressi nella carriera della morte sono più lenti di quel che si pensa, e che ogni stadio distinto e marcato avendo, come accennai, una assai grande estensione di gradi, si protrae d’ordinario lungo tempo, non però in ogni caso egualmente: nel che molte cause influir possono.
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Leyden Memorie
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