Un’elettricità forte, una scintilla viva e pungente, che colpisca il muscolo, può e dee far questo, come ogn’altro stimolo. Ma quì si tratta di elettricità debolissima, qual è l’elettricità animale, impercettibile ai più delicati elettrometri; e questa è, che non valendo ad irritare immediatamente i muscoli, i soli nervi affetta sensibilmente; i quali poi portano la loro azione sopra i primi, in qual modo non sappiamo ancora.
§. 54. S’ella è così, non sarà dunque neppur necessario che esso fluido elettrico faccia incursione ne’ muscoli medesimi, che hanno da convellersi; bastando che si limiti il suo trascorso ad una parte del nervo o nervi, da cui vengon retti e dominati que’ tali muscoli. Ora molte sperienze mi han dimostrato che ciò appunto basta. Ne addurrò qui alcune solamente delle più dimostrative.
§. 55. Preparata una gamba di una grossa rana in guisa, che il nervo crurale bene snudato e reciso, dalla spina dorsale, avanzi fuori dalla coscia quanto è lungo, ne copro un pezzo all’estremità con una laminetta metallica piegatavi intorno, oppur lo serro con pinzette; e lo stesso fo ad un’altro pezzo dell’istesso nervo poco sotto, cioè lo fascio con altra listerella di lamina metallica a forma d’anello, o lo stringo con altre pinzette, lasciando una o due linee d’intervallo tra l’una e l’altra di tali armature; cosicchè al disotto della inferiore rimane ancora una porzione di nervo nudo, come nuda rimane quella picciola parte framezzo. Ciò fatto scarico una boccetta di Leyden debolissimamente carica, cioè o non scintillante, o appena, sopra le due armature poste al nervo, in modo che la sola porzione di esso compresa tra quelle si trovi nel circuito della carica: ed ecco, che tutti i muscoli della gamba si convellono fortemente, ed essa si slancia e salta; quantunque, come manifestamente appare, la corrente di fluido elettrico siasi ristretta al nervo solamente, anzi ad una picciola sua parte, e i muscoli e la gamba tutta sian rimasti intieramente fuori.
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Leyden
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