Bello è osservare come, se questa parte di corpo comprende la testa, o il collo, si gonfia questo, si alza quella, e la bocca s’apre e si chiude a vicenda, ogni volta che si viene all’indicato toccamento. Che se tutta la schiena, o tutto il ventre dell’anguilla, dal capo fino alla coda, o tutto un fianco si vesta di foglietta di stagno non interrotta, e bene agglutinata, ed essa anguilla poi giaccia col lato nudo tutto al lungo sopra un bacile d’argento, allora all’istante che si fa la comunicazione in uno de’ modi indicati tra l’inferiore e superiore armatura, tra il piatto cioè d’argento e la foglietta di stagno, tutto l’animale si convelle e divincola fortemente.
§. 81. Per la rana ancora sono le cose presso a poco eguali, in quanto che può applicarsi la camicia di stagno, o tutt’al lungo del ventre, o tutt’al lungo della schiena, oppure a parte solamente di quello o di questa, o all’uno o all’altro fianco, e può applicarsi eziandio ad una coscia o gamba. Per essa rana poi non occorre del gran piatto, e basta in ogni caso la lastretta d’argento, il cucchiajo, o la moneta, quali non è neppur necessario, come nell’anguilla, di apporre al lato opposto e corrispondente della veste di stagno, nè ad essa vicino. Se così si fa succedono a dir vero più forti le convulsioni, o moti; ma anche ponendo dall’istesso lato, su’ piedi es. gr., o sulle coscie la moneta, o il manico del cucchiajo, quando son vestiti di foglietta di stagno, o i lombi, o la schiena, o gli omeri, non lasciano, al momento che si stabilisce la comunicazione tra le due armature, di convellersi i muscoli delle coscie, e di vibrarsi le gambe.
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