Resta a sapere, se in alcun caso possano attribuirsi le contrazioni e moti muscolari, eccitati negli animali preparati e tentati alla maniera del Sig. Galvani ad un’elettricità propria degli organi, ad uno sbilancio naturale di fluido ne’ medesimi, come ho creduto io pure da principio, ma ora ne dubito fortemente, Più m’avanzo nelle sperienze, e più crescono questi dubbi, a segno che oramai son persuaso non venir mai da azione propria degli organi, o da alcuna forza vitale concitato e mosso il fluido elettrico, e tendere a trasportarsi da una ad altra parte dell’animale, ma essere a ciò determinato e costretto in virtù di una spinta che riceve nei luoghi combaciati da metalli, e che da una parte lo caccia ed incalza, dall’altra lo tira: son, dico, oramai persuaso di questo, massime osservando che nulla mai, o quasi mai non si ottiene senza il contatto di qualche metallo, anzi di due diverse specie, o in qualche altra cosa dissimili, cioè, per durezza, politura, lucidezza ec., onde son condotto a congetturare, che quando pure si ottiene qualche convulsione e moto, anche col contatto di due metalli, che sembrano in tutto eguali (la qual cosa è rarissima, e solo accade talvolta ne’ primi momenti dopo la preparazione, quando la sensibilità de’ nervi è somma) l’effetto sia dovuto anche allora a qualche impercettibile differenza fra di essi metalli.
Se la cosa è così, che resta più dell’Elettricità animale pretesa da Galvani, e dimostrata come parea dalle sue bellissime sperienze?
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Sig Elettricità Galvani
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