Con questi dunque va di paro il carbone, anzi gli supera tutti, e fin l’argento, ch’io avea posto in cima: di maniera che il più vivo sapore, che mai possa eccitarsi sulla lingua, non è più collo stagno e l’argento; ma collo stagno e il carbone (che sia però carbon perfetto; giacchè non tutti i pezzi di carbone presi all’azzardo riescono bene); sapore acido al solito, se la punta di essa lingua bacia e preme lo stagno; alcalino, e ben acre ed urente, se bacia e preme il carbone. In conformità di questo è lo stesso carbone superiore all’argento, all’oro, e agli altri metalli molto più, trattandosi di eccitare, invece del sapore sulla lingua, le contrazioni e moti negli altri muscoli volontarj; i quali moti e convulsioni si ottengono da questi muscoli e membri anche troncati e recisi e in cui sì crederebbe spenta ogni vitalità, assai più facilmente, che il sapore nella lingua sana ed intiera, massime che il sapore alcalino. Che detti metalli, e fin l’argento, stian sotto, e di molto al carbone, come all’oro ed argento stan sotto l’ottone e il ferro, è altresì provato da ciò, che si sente dalla punta della lingua pur anco il sapor acido, sebben debole, portandola a toccare esso argento, e. g. una moneta, mentre tiensi applicato al suo dorso il pezzo di carbone, e lo si avanza fino al contatto di essa moneta: non altrimenti che sente essa punta della lingua il medesimo sapore acido, e all’istesso grado presso a poco dall’ottone e dal ferro, confrontati per egual maniera coll’argento ec.
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