Queste sperienze, tra le molte maniere che io ho trovato di poterle fare e variare, riescono in particolar modo sorprendenti ed espressive nella seguente. Siano quattro o più persone isolate, od anche co’ piedi sul pavimento, se questo non è umido molto; e comunichino, ossia faccian catena fra di loro, uno toccando col dito la punta della lingua al vicino, un altro toccando similmente il nudo bulbo dell’occhio all’altro suo vicino, ed altri due tenendo con le dita bagnate, pei piedi l’uno, l’altro pel dorso, una rana preparata di fresco, cioè scorticata e sventrata; finalmente il primo della fila impugnata colla mano pure bagnata una lastra di zinco, e l’ultimo una d’argento, le portino al mutuo contatto: nascerà all’istante sull’apice della lingua toccato da chi tiene nell’altra mano il zinco, un saper acido; nell’occhio toccato dal dito di un altro un lampo di luce; e le gambe della rana tenuta tra le due mani si convelleranno violentemente.
Ecco dunque il fluido elettrico, che scorre ed attraversa tutta quella catena di persone: le quali se si domanda perchè non si risentano di alcuna scossa nelle braccia ec., è facile rispondere, che la corrente non è abbastanza grande e impetuosa per ciò; ma che lo è bene per eccitare quei nervi che sono sensibilissimi, e pel sentiero de’ quali passa il detto fluido raccolto e ristretto, cioè i nervi del gusto, che si presentano quasi a nudo sulla punta e bordi della lingua, quei della visione esistenti in fondo all’occhio, e i crurali della rana sventrata, i quali tutti trovansi sul passaggio della corrente elettrica nella sperienza di cui parliamo.
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