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      Or se questo principio, se tale, voglio dire, attività metallica scoperta e dimostrata evidentemente basta, a che ricorrere ad un altro principio meramente supposto, di un naturale sbilancio cioè di fluido elettrico negli organi animali? Saria questo un moltiplicare inutilmente le cause per effetti della stessa natura. Stiamo a quello, che è direttamente e indubitatamente provato: e non lasciamoci trasportare a congetture e ipotesi in apparenza belle e seducenti; ma che vane per lo più sogliono riuscire e inutili, quando trascendono l’espressione delle più semplici e chiare sperienze.
     
      LETTERA SECONDA47
      Ho terminata la precedente Lettera con dire, che conviene stare ai fatti, ed alle conseguenze immediate dei medesimi senza troppo spingersi avanti, e abbandonarsi a congetture ed ipotesi che non abbiano tutto il fondamento in quelli. Prendiamo dunque ad esaminare alcuni dei fatti ossia risultati delle nuove sperienze, e vediamo le conseguenze, che più naturalmente ci si presentano.
      È un fatto sperimentale, che applicando l’apice della lingua ad una lamina di stagno, o meglio di zinco, oppure intingendola nell’acqua di un bicchiere, in cui peschi un pezzo di esso zinco, e venendo poscia a toccare questo metallo con una lastra d’argento impugnata dalla mano ben umida, o meglio stretta ad ambe mani, l’apice della lingua sente un vivo sapor acido. È fuori di dubbio, che questa sensazione viene eccitata da una corrente di fluido elettrico, il quale passa dallo stagno o zinco, o immediatamente, o per mezzo dell’acqua interposta alla lingua, e vi penetra e trascorre avanti: ciò dico, è fuori di dubbio, succedendo di sentire il medesimo sapor acido, se detto apice della lingua tengasi applicato al primo Conduttore della Macchina comune elettrizzato in più, oppure intinto nell’acqua di un vaso annessovi.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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