Ed ecco così generalizzato il principio, che in ogni combaciamento di conduttori diversi sorge un’azione, che dà mossa più o meno al fluido elettrico; tantochè, ove compiasi il circolo da tre appunto quali essi sieno, purchè diversi, una qualche corrente o mediocre, o debole, o debolissima di esso fluido viene sempre incitata. Inerendo al qual principio o legge generale da me scoperta, e che tutto concorre a stabilire, invece di restringerci a dire, come per lo passato = che il fluido elettrico è messo in corrente ogniqualvolta due conduttori metallici diversi comunicando fra loro o immediatamente o per altri metalli prendon di mezzo e combaciano uno o più conduttori umidi, ossia della 2.ª classe, continui; = diremo semplicemente e in generale = ogniqualvolta uno o più conduttori continui di questa 2.ª classe s’interpongono a due diversi e tra loro, e col corpo che combaciano = lasciando fuori il termine metallici, che pone una certa limitazione non troppo giusta; oppure cambiando le parole conduttori metallici diversi in conduttori diversi, massime metallici, o di 1.ª classe: col qual massime e si conserva la prerogativa, che fin nelle prime Memorie ho attribuita a tali conduttori di 1.ª classe, di esser cioè eccitatori, o motori che dir si vogliono per eccellenza; e l’istessa virtù in grado molto inferiore si concede pur anche a quelli di 2. classe; come fu già mio pensiero; e come viene finalmente dimostrato che la possiedono diffatti tale virtù, ma appunto debole assai, dalle sperienze sopra addotte; intorno alle quali mi propongo di trattenervi ancora in un’altra lettera.
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Memorie
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