Gli mancaron le provvigioni arrivato che fu in Olanda, ma, avendo sentito dire che quivi tutti eran ricchi, e che era paese di cristiani, non dubitò punto di esser trattato come nel castello del signor barone, prima d’esserne scacciato per i begli occhi di Cunegonda.
Dimandò egli la limosina a molte gravi persone, ma gli fu da tutte risposto che se seguitava a far quel mestiere l’avrebbero ficcato in una casa di correzione, perchè imparasse a vivere.
S’accostò quindi ad un uomo che aveva appunto finito di parlar egli solo per un’ora di seguito in una grande assemblea sulla carità. Questo oratore guardandolo a traverso:
— Che venite voi a far qui? gli disse. Vi siete voi per la buona causa?
— Non si dà effetto senza causa, rispose Candido con tutta modestia; in tutto v’è una concatenazione necessaria, e un’ottima disposizione. È bisognato ch’io sia cacciato via d’appresso a Cunegonda, ch’io sia passato per le bacchette e bisogna ch’io accatti per mangiare finch’io possa guadagnarmelo. Tutto questo non poteva essere altrimenti.
— Amico, gli disse l’oratore, credete voi che il Papa sia l’Anticristo?
— Io non l’avevo ancora sentito dire, rispose Candido ma o lo sia o non lo sia, io non ho pan da mangiare.
— Tu non meriti d’averne, riprese l’altro, monello, birbante, vattene via e non mi venir mai più d’intorno.
La moglie dell’oratore fattasi alla finestra, e scorgendo un uomo che dubitava che il Papa fosse l’Anticristo, gli rovesciò addosso un pien... O cielo! a quale eccesso arriva nelle dame lo zelo di religione.
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