Bisogna che voi abbiate il diavolo addosso, dice Candido. — Ei si mescola tanto nelle cose del mondo, dice Martino, che potrebbe esser ben nel mio corpo, come in ogni altra parte; ma io vi confesso che dando un’occhiata su questo globo, o piuttosto su questo globetto, io penso che Dio l’abbia abbandonato a qualche essere malefico, eccettuato sempre Eldorado; io non ho mai veduto città che non desideri la rovina della città vicina: niuna famiglia che non voglia sterminare qualche altra famiglia: per tutto i deboli hanno in esecrazione i potenti, innanzi a’ quali s’avviliscono, e i potenti trattano quegli come le pecore, di cui si vende la lana e la carne; un milione d’assassini arruolati, corre da una parte all’altra dell’Europa, esercitando l’omicidio e la ruberia con disciplina, per guadagnare il pane, perchè non hanno più onesto mestiere; e nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l’arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche: in una parola io ho veduto tanto e tanto ho provato, che son manicheo.
— Vi è per altro del buono, replicava Candido. — Può essere, diceva Martino, ma io non lo conosco.
A mezzo di questa disputa si sente uno strepito di cannone, lo strepito cresce a ogni istante, e ciascuno prende il suo cannocchiale. Si scorgono due vascelli che combattono tre miglia distante; il vento conduce l’uno e l’altro sì vicino al vascello francese, che si ha il piacere di vedere il combattimento a tutt’agio; infine uno di quegli scarica sull’altro una fiancata sì bassa, e sì ben misurata, che lo cola a fondo; Candido e Martino videro distintamente un centinajo d’uomini sul cassero del vascello che andava a picco, che alzavano tutti le mani al cielo, e gettavano spaventevoli strida; ad un tratto tutto fu inghiottito.
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