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      Eliminando questo errore che vizia ancora tutte le altre parti del sistema kantiano, la sua teoria sull'arte è uno dei monumenti più belli dello spirito speculativo.
      Schelling ed Hegel che sono venuti dopo di Kant, hanno ricavato profitto dalle antecedenti investigazioni, e posta la teoria dell'arte nel vero aspetto filosofico. - Prima di tutto è da notare come essi abbiano ritenuto il principio kantiano della corrispondenza tra la bellezza e la vita. Ecco su tal proposito come scrive Schelling.
      «Certamente io tengo sopra questo punto, che la bellezza, la quale è soltanto l'esterna espressione dell'organica perfezione, sia il più assoluto perfezionamento che una cosa possa avere, perchè ogni altra perfezione di cosa viene apprezzata secondo la conformità sua ad uno scopo esterno. Ma la bellezza considerata semplicemente in sè stessa e senza nessun rapporto ad una esterna relazione, ella è ciò che è.»3
      Anche secondo Schelling, come si rileva dal luogo citato, ivi risiede la bellezza ove la nozione si manifesta come compiuto organismo, come si avvera nella vita. Perciò noi abbiamo detto antecedentemente, parlando del bello nella natura, che nelle produzioni animate comincia a trasparire la vera bellezza, e che il resto della natura intanto si dice bello, in quanto si riferisce all'anima, e mostra come un riflesso esteriore de' suoi sentimenti.
      Schelling facendo consistere la bellezza nell'unità della nozione colla intuizione, ed essendo questa unità nel suo sistema anche il principio supremo della scienza, par che miri ad identificare bellezza e verità. Anzi questo divisamento si rileva da tutto quanto dice nel dialogo sul Bruno.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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