Pagina (36/130)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questa ultima forma si dice romantica.
      In queste tre forme dell'arte l'ideale, o lo spirito, sebbene sia nel fondo sempre lo stesso, nondimeno non si manifesta sempre nello stesso grado di sviluppo. Nel simbolo l'idea è fuori dell'oggetto naturale che si presceglie per significarla. Onde il simbolo non si può propriamente chiamare una manifestazione, ma un semplice tentativo di essa. Tra il leone, per esempio, e la forza che egli simboleggia ci corre tutta la distanza che passa tra un oggetto naturale ed un'idea. Il leone ha un contenuto assai più vario, che non sia la sola forza; e la forza esiste in esso come qualità sensibile, non come idea. Da qui nasce l'oscurità del simbolo e la sproporzione tra esso e l'idea significata.
      Tutta l'arte orientale è simbolica, perchè nell'Oriente lo spirito è ancora imprigionato nella natura, e benchè cerchi di fare assumere agli oggetti naturali un'ideale significazione e di piegarli a rappresentare il suo proprio contenuto, nonostante gli oggetti naturali vi pongono sempre ostacolo stante la loro finitezza. Sicchè da una parte si ha l'idea infinita, dall'altra l'oggetto naturale finito, e da ciò deriva l'imperfezione e la incorrispondenza del simbolo.
      Nè tale incorrispondenza è stata potuta vincere neppure dall'intuizione ebraica, alla quale Iddio si presenta non come astratta nozione, ma come persona infinita. Imperocchè il Dio degli Ebrei è anch'esso infinitamente lontano tanto dalla natura quanto dall'umano subbietto. Questa infinita distanza che separa il divino dal naturale e dall'umano in tutto il mondo orientale, costituisce l'essenza del simbolo, e la caratteristica del sublime onde è improntata tutta l'arte orientale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





Oriente Iddio Dio Ebrei