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      L'ideale classico della scultura non ammette quelle fuggevoli movenze che si riferiscono ad un subitaneo e passeggiero sentimento individuale, ma deve manifestare la serena compenetrazione dell'individuo coll'universale.
      Ma la scultura ha avuto anch'essa uno sviluppo, e da una parte si congiunge colla forma simbolica, dall'altra colla romantica, sicchè questa tranquilla e plastica forma dell'ideale plastico non si trova che nel momento di mezzo. Nella stessa guisa che la schietta forma simbolica si trova nel solo primo momento dell'arte simbolica, e che la schietta forma romantica si troverà nel terzo momento di questa arte; così parimente lo schietto ideale classico si trova rivelato nel periodo greco, che tramezza fra l'egiziano ed il cristiano.
      Nel dissolversi della forma architettonica comincia la scultura: nell'Egitto si trova la statua, ma non come indipendente nè come perfetta: si trova come momento simbolico, perchè il cominciamento di ogni arte è un tentativo ed un simbolo. Ivi la statua fa le veci di colonna, e serve al tempio come suo accessorio, è un semplice mezzo, nello stesso modo che il tempio diviene un mezzo alla statua nella Grecia.
      La statua non è veramente indipendente che nell'arte greca. E non solo è indipendente ma è perfetta, regnando una perfetta armonia tra il corpo e lo spirito interiore. Quest'armonia si rompe nel mondo cristiano quando nella statua si vuol far trasparire l'intimo sentimento, ed alla scultura si vogliono fare rappresentare quelle emozioni che sono riserbate alla pittura.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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