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      Alla caduta tiene dietro la redenzione o la riparazione. Questa si compie mediante l'identificazione tra l'individuale e l'universale che il male aveva messo in contrasto. Iddio incarnandosi, ossia lo spirito assoluto rivelandosi nella coscienza individuale opera siffatta riabilitazione.
      E come la caduta, che era stata rappresentata come caduta individuale, dipoi si propagò per tutto il genere umano, similmente il riscatto si attribuisce ad un uomo particolare, e se ne fa estendere l'influenza a tutti gli uomini. Cristo è stato il novello Adamo nel quale gli uomini rivivono come nel primo erano morti.
      L'incarnazione, ossia la discesa di Dio nell'uomo, rende possibile la risurrezione, che è l'altro termine corrispondente, e segna l'elevamento dell'uomo fino a Dio. Dio si è fatto uomo, affinchè l'uomo si facesse Dio. Perciò l'incarnazione è un concetto eminentemente cristiano, ed è il solo che possa giustificare la resurrezione o l'indïamento dell'uomo. Prima che lo spirito si conoscesse come spirito assoluto, bisognava che egli si fosse prima conosciuto come spirito individuale, e prima che la sua coscienza si fosse immedesimata colla coscienza assoluta, bisognava che Dio si fosse prima circoscritto nella sua individuale coscienza.
      I Greci innalzavano gli uomini fino alla divinità, e di tale inalzamento, che si soleva chiamare apoteosi, l'eroe era il grande intermediario nel quale l'uomo si trasformava in Dio. I cristiani invece, conoscendo, che la vera perfezione non consiste in un astratto ideale, ma bensì nella concreta personalità, hanno fatto incarnare Iddio nell'uomo.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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