E quando poi hanno voluto far risalire l'uomo a Dio, essi non ne hanno fatto un semplice eroe, ma lo hanno a dirittura identificato con lui. Quella che si dice comunione dei santi esprime appunto questa perenne immanenza di Dio nell'uomo e questa reciprocanza per la quale ciascun uomo comunica con tutti gli altri e tutti insieme con Dio. Molte espressioni del Vangelo ritraggono con intima espansione questa comunione degli spiriti individuali nello spirito assoluto.
Su tal fondamento si appoggiano la fede e la preghiera che sono manifestazioni del sentimento cristiano. La fede è il sentimento di questo legame indissolubile, di questo legame che stringe l'uomo con Dio, ed è in fondo la conseguenza della loro identità. La scienza dimostra l'identità dello spirito individuale collo spirito assoluto: la coscienza cristiana la sente e la crede.
La fede perciò è propria del Cristianesimo, perchè gli antichi non ebbero una coscienza chiara di questa identità del divino e dell'umano, da cui la fede rampolla.
Anche la preghiera è un'istintiva persuasione di questa identità. La preghiera è un desiderio che noi vorremmo vedere attuato nella realtà delle cose; e poichè sentiamo le nostre forze insufficienti a soddisfarlo, noi ci volgiamo a Dio. È questo un istinto, che ci fa presentire come tutte le forze dell'universo debbono cospirare insieme ed aiutarsi l'una coll'altra. È il medesimo sentimento della identità del tutto che ci spinge a pregare; l'uomo che prega si sente più forte, perchè crede concorrere a suo ajuto tutto l'universo.
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