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      Questa fiducia che noi riponiamo in Dio, come espressione dell'identità universale, raddoppia le nostre forze: noi ci sentiamo ingagliarditi sentendo l'identità che passa tra noi e Dio.
      Il Cristianesimo avendo condotto lo spirito fino al punto di sentirsi identico con Dio ha compiuto la missione che aveva, cioè sviluppo delle forme religiose. Il sentimento religioso, come libera fede in Dio, pone esso stesso il suo Dio. Così l'esteriorità, in cui la prima e rozza coscienza religiosa collocava il suo Dio è del tutto sparita nella coscienza cristiana. Il Gioberti con molto acume notava, che il fichtismo è vero nella fede, e che l'uomo che liberamente crede, si può dire che ponga ei stesso il suo Dio.12 Questo dimostra che la religione è una produzione dello spirito umano come sono l'arte e la scienza.
      Una prova storica di questa verità si ha nel vedere che ogni religione, che l'uomo professa, è quella la quale si affà ai bisogni del suo spirito, ed al progresso della sua coltura. Di modo che una religione trasportata da un popolo all'altro è stato osservato che subisce delle modificazioni secondo l'indole del nuovo popolo ove si trasferisce. Così, per es. il monoteismo semitico trasportato in Europa vi ha preso delle forme panteistiche dominanti presso i popoli Ariani. Lo stesso monoteismo introdotto presso i negri vi ha preso l'aspetto di feticismo. Onde si può conchiudere che la religione nasca spontaneamente dallo spirito e che non possa venire imposta dal di fuori. Su questo medesimo proposito un illustre Etnografo recente ha messo come in un quadro la varietà delle religioni secondo le diverse razze umane.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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