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      Le lingue pervenute a questo grado si dicono agglutinative.
      Finalmente questa relazione può diventare più profonda, ed esprimere il processo, l'azione reciproca delle cose; ed allora la parola medesima acquista un certo movimento, un certo sviluppo per il quale la radice non rimane più inerte ed isolata come nel primo grado, nè tampoco si addossa ad un'altra radice come nel secondo, ma genera delle modificazioni che sono come l'espressione della sua fecondità e della sua concretezza. Questo movimento interiore della parola si chiama flessione nella doppia forma di declinazione e di coniugazione.
      Da questo breve cenno sull'intrinseco valore delle lingue si può rilevare che il loro sviluppo corre parallelo collo sviluppo del pensiero; perchè ivi si può rappresentare l'organismo sistematico del pensiero dove la parola si trova di avere anche essa raggiunto il suo organismo. La scienza speculativa non è possibile se non per l'istrumento delle lingue ariane che son le più perfette tra le lingue a flessione.
      Conchiudiamo dunque questo discorso intorno alla scienza facendo riflettere sui punti più importanti del nostro ragionare che a parer nostro sono questi tre. Primo, che il contenuto vero della scienza è l'identità dell'ideale e del reale: la coscienza che lo spirito assoluto sia l'autore di tutte quante le cose. Secondo, che la forma della scienza sia il sillogismo, il quale solo esprime il processo o la mediazione dello spirito. Terzo infine, che lo strumento indispensabile della scienza si trova in quelle lingue che per la loro sviluppata flessione sono capaci di esprimere l'organismo della forma interna della scienza, cioè del sillogismo; giacchè la flessione nella lingua è ciò che nel pensiero è il sillogismo.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130