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      Onde nello stato di pura natura non vi sono a rigor di termini dritti, perchè questi suppongono la garanzia dello Stato civile. Che se dall'altra parte sembra, non potersi dare Stato civile senza la preesistenza dei dritti individuali, tal contradizione apparente è dileguata in questo modo. L'individuo è capace di avere dritti per natura; ma questi dritti sono provvisorii, se non vi si aggiunge la garanzia dello Stato, il quale solo li può rendere completi e difinitivi.
      L'imperativo giuridico è formulato da Kant così: Opera colla tua libertà esteriormente in modo che le tue azioni possano coesistere con quelle degli altri. La possibilità della coesistenza di più volontà libere insieme costituisce dunque il fondamento del dritto.
      La legge giuridica si assomiglia alla legge morale, nel modo come Kant le ha formolate, in questo, che entrambe cercano di evitare la contradizione. La legge morale evitando la contradizione fra le azioni di uno stesso individuo, esige che una persona debba operare in modo che possa operare sempre così in ogni tempo, in ogni luogo. Questa legge per essere adempiuta non richiede altro che l'esistenza di una persona libera. La legge giuridica richiede un elemento di più, vale a dire l'esistenza di un'altra libertà, colla quale la mia libertà debba poter coesistere. La sfera del dritto dunque riguarda la libertà individuale nella cerchia delle azioni esterne, ed il rapporto con altre libertà; mentre la sfera morale riguarda il rapporto della libertà con se stessa come pura, interiore libertà subbiettiva.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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