Ecco come egli ha parlato dell'amore e dell'utile. «Gli uomini, ei dice, non possono nulla desiderare di meglio per la conservazione del loro essere che questo amore di tutti in tutte le cose, il quale fa sì che tutte le anime e tutti i corpi non formino per così dire che una sol'anima e un solo corpo; di maniera che tutti si sforzino, per quanto è in essi, di conservare il loro proprio essere, e nel medesimo tempo di cercare ciò che può essere utile a tutti; d'onde seguita che gli uomini governati dalla ragione, cioè gli uomini che cercano ciò che loro è utile secondo i consigli della ragione, non desiderano niente per se stessi, senza desiderarlo egualmente per tutti gli altri, e per conseguenza sono degli uomini giusti, probi e onesti.»
Si è molto gridato contro questa dottrina, e parecchi vi hanno veduto il pervertimento del senso morale ed il predominio dell'utile sopra il dovere. Ma è tempo di non lasciarsi ingannare dalle parole e dai pregiudizi divenuti autorevoli per antichità. - Oggi si debbono esaminare le idee nel loro giusto valore e procedere disimpacciati e liberi nel cammino della scienza. Il dovere e l'utile sono due momenti astratti che la virtù deve saper conciliare. Se la virtù deve avere una esistenza nel mondo, essa deve consistere nell'armonia dei contrari o nel mezzo, come diceva Aristotile. Questo mezzo è da trovarsi nell'accordo della ragione e delle inclinazioni umane; dunque la virtù non può sopprimere uno degli elementi da cui risulta. E se si dice, come ha scritto Saint-Hilaire che la virtù abita in cielo, e che in terra se ne trovano debolissimi vestigî, allora la cosa cangia di aspetto; se non che non tocca a noi parlare di virtù ignorate ed inaccessibili.
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Aristotile Saint-Hilaire
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