La società civile però non si deve scambiare collo Stato come per un certo riguardo l'ha scambiata Kant. Ad evitare questa confusione è d'uopo tenere in veduta, che la società civile rappresenta la conciliazione degli interessi particolari fatta mediante l'interesse comune. Ora l'interesse, comunque si riguardi, non esprime la sostanziale nozione dell'individuo, talchè l'associazione civile ha molto dell'arbitrario. Se fosse lo Stato una semplice associazione civile fondata sulla comunanza degli interessi, ciascuno sarebbe libero di entrarvi o di uscirne, secondo che trovasse ciò più confacente, più profittevole ai suoi interessi. Intanto Kant sostiene, che lo stato non solo garantisce gl'interessi particolari ma di più che ciascun individuo è obbligato di entrarvi, e che nessuno di suo proprio arbitrio può uscirne. Ora d'onde proviene questa necessità? Perchè io debbo stare in comunanza d'interessi con altri quando non trovo del mio interesse il farlo?
Tutti quelli i quali fanno originare il concetto dello Stato dal bisogno di soddisfare alle inclinazioni particolari, cadono in questa contradizione, nè possono spiegare come un individuo, il quale è entrato a far parte di uno Stato solo per proprio comodo, non possa poi uscirne quando gli aggrada, e quando questo comodo si cambia in incomodo.
Partendo da questo falso concetto dello Stato non si è saputo spiegare neppure come lo Stato avesse dritto di punire. È supposto anche che questo dritto gli venisse da un accordo fatto originariamente come estenderlo fino alla pena di morte?
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