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      L'aver Platone fatto consistere tutta la realtą nell'idea, č stato causa di avere annullato la particolaritą dell'individuo anche in politica. Platone, come Kant, č coerente in tutte le sue dottrine. - All'opposto dell'ideale platonico dello Stato noi troviamo il contratto sociale di Rousseau. Pel filosofo ginevrino lo Stato non ha realtą per sč, ma č il risultato delle volontą individuali, che si accordano insieme in un contratto primitivo. Questa dottrina, come č agevole rilevare, č in perfetta opposizione con quella di Platone. Il filosofo ateniese aveva detto: lo Stato č il fine, l'individuo č il mezzo. Il filosofo ginevrino dice: l'individuo č il fine, e lo Stato č il mezzo.
      Kant, come abbiamo or ora veduto seguģ la via di mezzo tra le due opposte tendenze, e ritenne la volontą universale, che era il solo elemento considerato da Platone come forma necessaria e la volontą individuale alla quale sola aveva badato Rousseau come contenuto dello Stato.
      Ma lo Stato, giusta l'accurata definizione che ne dą Hegel, č il mondo che lo spirito si fa da sč. Esso dunque deve presentare tutti i caratteri di un organismo bene sviluppato. I momenti di ogni organismo, come quelli di ogni nozione, sono tre; il principio, il mezzo ed il fine. Ciascuno di questi tre momenti per essere perfettamente sviluppato in sč deve contenere gli altri due; di guisa che ne avviene una mediazione reciproca, per la quale ciascun termine deve servire di mezzo allo sviluppo degli altri.
      Dalle cose dette s'inferisce non potersi dire esclusivamente che l'individuo sia mezzo e lo stato fine, come sarebbe assurdo anche sostenere la contraria tesi in senso esclusivo.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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