L'energia della volontà viene rallentata, e spesso totalmente distrutta dai contrasti o dai lenti consigli. Tutti sanno quanto nuocessero a Roma i due consoli ed a Sparta i due re i quali si trovavano quasi sempre in disaccordo e in antagonismo. La maturità dei consigli, e la lotta delle opinioni è utile, anzi indispensabile nel potere legislativo; ma quanto alla esecuzione si richiede unità e celerità di azioni, e pronto e risoluto procedere.
Riassumendo le cose dette troviamo che nella monarchia costituzionale i tre momenti della nozione dello Stato sono pienamente attuati. Questi tre poteri di cui abbiamo fatto parola rappresentano tre assoluti nel loro genere, ma tutti e tre non formano poi che un solo assoluto, lo Stato. L'assolutezza di ciascuno ha però un carattere differente, secondo la sua diversa qualità.
Il potere legislativo deve essere irreprensibile, cioè che una legge una volta stabilita non può essere più tacciata d'ingiustizia. Il potere giudiziario è assoluto di un altro modo; esso è inappellabile. Una sentenza una volta pronunziata si deve tenere per vera, e non è lecito muoverne appello o richiamo.
Il potere esecutivo da ultimo deve essere irresistibile. Esso non rappresenta la forza privata, ma la pubblica, quella che attua l'assoluto dritto; perciò contro di essa nulla debbono potere le forze dei cittadini privati, qualunque fosse la loro alta condizione. Un popolo tanto si dee stimare libero quanto più rispetta questi tre poteri, perchè in essi non deve vedere nulla di arbitrario, ma l'espressione dell'assoluto dritto, dell'assoluta ragione.
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