La ironica domanda: Che fecero per noi gli antenati? parrebbe giustificare l'egoismo universale, incurante più che mai della sorte che potrà toccare alle generazioni avvenire.
Ma oggi, a dispetto della fede e dell'educazione religiosa che ci han formato il carattere, il culto dell'io prevale infinitamente. Cessata questa potenza, sottentrerà ad essa una totale incredulità, un'assenza di qualsiasi persuasione che sia capace di condurci allo sviluppo di noi stessi come l'unico mezzo di felicità permanente.
Da quanto precede risulterebbe fatalmente che la forza sola costituirà il diritto, che i piú deboli saranno sempre e inevitabilmente schiacciati e che il mondo sarà dominato dalle passioni sbrigliate dei più forti e dei più egoisti.
Per buona sorte, un tale inferno non potrebbe esistere poichè sarebbe fondato sopra una menzogna, e poichè delle cause agiscono efficacemente per impedire all'uomo di respingere la credenza nella propria natura spirituale, e nella continuità dell'esistenza dopo la morte.
Vediamo dunque la natura di coteste cause ed influenze, e come, se dei serii pensatori e scienziati si facessero avvocati dell'incredulità, e che questa divenisse universale e fosse fondata sulla verità, il fatto sarebbe disastroso pel genere umano.
Fino all'ultimo secolo, presso le nazioni civili, la massa implicitamente accettava la credenza di una vita futura e di un principio spirituale nell'uomo. Oggigiorno, i più illuminati pensatori respingono cotesta credenza come destituita di prove, e la dicono inammessibile e perfino inconcepibile.
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