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      Gli spiriti indiani che, in Inghilterra e negli Stati Uniti, loro patria, son così spesso guide dei medii, si esprimono abitualmente in cattivo inglese, o inglese frammisto d'indiano. In qualunque lingua siano scritte le comunicazioni, sono intelligibili a chi le riceve.
      A volte non accade così, quasi lo spirito volesse dar prova del suo potere; ma son sempre in qualche lingua conosciuta.
      Supporre che una classe di esseri inferiori si sia così assimilate tutte le forme degli idiomi dei popoli civili, sarebbe grossolanamente assurdo.
      In quanto all'identità, abbondanti sono le prove. Citerò uno o due casi, prendendoli dalle mie esperienze personali o da quelle di amici che direttamente me le riferirono.
      Il notissimo signor Blaud di Washington teneva frequenti sedute con una signora, sua amica personale, e non già medio di mestiere o pagato. Per mezzo di lei otteneva spesso delle comunicazioni da sua madre. Nulla sapeva delle fotografie spiritiche, ma una volta sua madre, per bocca del medio, gli disse che se voleva andare da un qualunque fotografo di Cincinnati, ella avrebbe tentato di apparirgli accanto sulla negativa. Blaud uscì col medio, e tutti e due se n'andarono dal primo fotografo capitato e dissero di volersi fare il ritratto.
      Posarono insieme, e quando la fotografia sviluppò l'imagine, disse il fotografo che la prova era venuta male, perchè si presentavano sulla negativa tre figure invece di due. Risposero che stava bene, e che tirasse pure le copie; ma, con sua grande maraviglia, vide il Blaud che la terza figura non era quella di sua madre.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





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