Riflettiamo un poco a quel che risponderebbe un missionario, cui un Zulù o un Cinese chiedessero: «Che vantaggio mi darà il Cristianesimo? Mi farà vivere più a lungo? Mi guarirà quando sarò infermo? Impedirà ai miei ricolti di andare a male? Mi farà avere fortuna al giuoco? Mi darà di sconfiggere i miei nemici?»
Non risponderà forse il missionario che nulla di tutto ciò può fare il Cristianesimo? Eppure, molti di coloro che fanno questa domanda credono al Cristianesimo e alla civiltà; sono orgogliosi di esser cristiani e civili, e chiedono e pretendono dallo Spiritismo queste medesime cose come se fossero gli unici risultati che lo renderebbero degno di esistere. Tutto ciò che posso dire a costoro è questo, che io ho pietà del concetto ch'essi si fanno della verità spirituale.
L'insegnamento essenziale del moderno Spiritualismo sta in ciò, che tutti noi, con ogni atto, con ogni pensiero, ci formiamo una natura mentale e spirituale, che sarà per noi molto più importante dopo morti che non ora. Secondo la buona o cattiva costruzione di cotesta natura spirituale, il nostro progresso e il nostro benessere saranno attivati o ritardati; secondo che avremo sviluppato ed elevato il nostro essere morale o lasciato deperire con un cattivo uso o una colpevole debolezza pei godimenti sensuali, noi ci troveremo bene o mal preparati per una vita più alta.
Insegna anche lo Spiritismo che noi sopporteremo le naturali e inevitabili conseguenze di una vita bene o male impiegata, e per esso il credente acquista la conoscenza sicura dei fatti che concernono una esistenza futura.
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