In tutti i casi, si ammetterà che un fotografo sperimentato che fornisca i cristalli e sorvegli le operazioni, o da sè le conduca, non può a tal segno essere ingannato.
Questo esperimento è stato fatto più volte, e si è obbligati di concludere che i fantasmi, siano o no visibili agli astanti, possono essere e furono fotografati. Diamo qui un breve resoconto delle prove in appoggio di questa asserzione.
Mumler, fotografo di Nuova York, fu il primo ad ottenere fotografie spiritiche; nel 1869 fu arrestato e processato per aver scroccato del danaro a mezzo d'imposture, ma dopo un lungo dibattimento fu assolto per non provata reità.
Era intanto dimostrato la praticabilità di esperimenti straordinari. Un fotografo di professione, il signor Slee di Pough-Keepsie, esaminò il processo delle prove, e benchè nulla di anormale si riscontrasse nel modo di agire di Mumler, delle forme fantastiche apparvero sulle negative.
Mumler visitò in seguito lo studio dello Slee, senza portar seco qualsivoglia oggetto, e i medesimi risultati si ottennero. Il signor Guinej, di Nuova York, che per ben ventotto anni avea fatto fotografie, dimostrò che, dopo un esame rigoroso, non si potea scoprire nessuna sorta d'impostura nel processo di Mumler.
Un terzo fotografo intanto, il Silva di Brooklyn, fornì una novella prova. Frequentemente e inutilmente fece da sè l'esperimento completo, servendosi della propria camera oscura e dei propri preparati; ma quando Mumler era presente e appoggiava semplicemente la mano sulla camera oscura durante l'operazione, delle forme apparivano sulle negative insieme con la persona di cui si faceva il ritratto.
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