Si ammette che le allucinazioni collettive, come si è voluto chiamarle, sono frequenti; si ammette del pari che spesso i fantasmi agiscono come esseri obbiettivi rispetto agli oggetti materiali e alle persone: ciò sussiste nel caso ch'essi siano obbiettivi, ma non è ammessibile con la dottrina subbiettivista o telepatica.
E si vorrà sostenere che la condotta degli animali davanti ai fantasmi sia una realtà anormale? e non creerebbe ciò enormi difficoltà per qualsiasi altra teoria?
Gli effetti fisici dovuti ai fantasmi, visibili o no, danno dell'obbiettività una prova definitiva, e son così numerosi ed accertati da non potersi trascurare o fingere d'ignorarli. Arriva finalmente la prova fornita dalla fotografia ottenuta per opera di periti e di fisici eminenti, e non è lecito respingerla, escludendo essa ogni conclusione che non sia l'obbiettività.
A questa ho strettamente limitato la discussione; ma si badi bene che l'obbiettività non implica la materialità.
Noi ignoriamo se l'etere luminoso o l'elettricità siano materiali, ma l'uno e l'altra son certamente obbiettivi. Si è adoperato il termine di materia non molecolare per designare la sostanza ipotetica di cui son formati i fantasmi visibili; sostanza che, in certe condizioni, pare dotata della proprietà di unirsi alla materia molecolare, in modo da produrre fantasmi tangibili o che sviluppino una qualunque energia.
Quest'argomentazione è soltanto teorica, e noi non possediamo ancora conoscenze sufficienti da permetterci delle teorie su quel che si potrebbe chiamare l'anatomia e la fisiologia dei fantasmi.
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