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      In seguito, la trova giacente sopra una strada, con intorno una folla, gli uni dicendola morta e spacciata, gli altri negando.
      Alla domanda mossa dalla dormiente fu risposto: «È la signora C.» Questa signora era un'amica che viveva nel comune di Clapham e della quale da un certo tempo la signorina Curtis non aveva notizie. Il giorno appresso questa raccontò il sogno alla sorella, e circa una settimana dopo, vennero a sapere che la mattina seguente al sogno la signora C., per un falso passo ed un urto contro una pietra, era caduta e si era fatto del male.
      Ancora più straordinario è il caso di quel vicario di York, il quale, diciannovenne, trovavasi a Invercaxde nella Nuova Zelanda. Sul battello s'era imbattuto in un giovane che avea conosciuto come marinaio; con lui e con altri si accordò di fare un'escursione nell'isola di Ruapuke e fermarvisi uno o due giorni per pescare e cacciare. Dovevano essere in piedi alle quattro del giorno appresso, per giovarsi della marea e varcar lo scoglio. Il giovane promise di chiamare a tempo il vicario, il quale se n'andò a letto a prima sera col proposito fermo di accompagnarli.
      Montando le scale, parve al vicario di udire una voce che diceva: «Non andar con costoro.» Nessuno era presente, e nondimeno, egli domandò. «Perchè?» La voce che parea venire dall'interno di una camera, rispose con fermezza: «Non devi andare» e le stesse parole furon ripetute ad una seconda domanda. «Ma come farò a negarmi, visto che mi si verrà a chiamare?» E la voce più chiaramente e con forza: «Chiudi a chiave la porta.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





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