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      » Arrivando in camera, vide alla porta una serratura, che prima non avea notato. Benchè deciso a far l'escursione, si sentì scosso, ebbe il sentimento di un pericolo misterioso e, dopo aver molto tentennato, chiuse a chiave la porta e si mise a letto. La mattina, verso le tre, un gran fracasso alla porta: colpi, spintoni, grida: ma egli stette saldo e muto, e sentì che gli uomini si allontanavano bestemmiando. Levatosi verso le nove e disceso per la colazione, gli sì raccontò che il battello partito per Ruapuke aveva urtato contro uno scoglio e che tutti i passaggieri erano annegati. Il giorno stesso, alcuni dei cadaveri furono risospinti sulla spiaggia, gli altri qualche giorno dopo. «Se fossi stato della partita, scrive il vicario, a dispetto dell'avvertimento ricevuto, sarei morto senz'altro coi miei compagni di pesca e di caccia.»
      Che dire di questa voce, che dà un avvertimento così preciso ed insiste per essere ascoltata? Chi era l'essere, che previde la catastrofe e ne preservò colui che volea salvare? Carlo du Prel direbbe che la seconda personalità, l'io inconsciente produsse la voce interiore! Ma questa ipotetica spiegazione, come già abbiamo dimostrato, è inintelligibile e inconcepibile; senza dire che essa nulla spiega, poichè manca la prova della esistenza di cotesta causa, nè s'indovina come fosse acquistata la notizia precisa del fatto futuro.
      Invece, i fantasmi dei morti si manifestano in modo da attestare la loro identità, provando di posseder la conoscenza del futuro, che nè il soggetto impressionato nè altri potrebbe avere.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





Ruapuke Prel