Questi fantasmi dimostrano, che i così detti morti vivono sempre e possono, in vario modo, agire sui loro amici incarnati.
Prendiamo, per riassumere, il succo degli esempii precedenti, affine di provare luminosamente che solo la teoria spirituale dà una spiegazione razionale e intelligibile delle apparizioni e della loro influenza.
È evidente che una teoria generale dei fantasmi deve non discordare dai vari casi di sdoppiamento o di fantasmi bene accertati dei vivi. Gli esempii di produzione apparentemente volontaria di questi per opera di una persona vivente sono stati recati come prova che anche gli altri furon prodotti da viventi o dal loro io consciente. Avendo io già menzionato le difficoltà che si oppongono a questo modo di vedere, e poichè in molti casi non c'è esercizio di volontà e nemmeno un qualunque pensiero diretto alla persona cui il fantasma apparisce o al posto da essa persona occupato, è assolutamente irrazionale attribuire ad un agente, inconsciente di qualsivoglia influsso del genere, la produzione di un effetto così meraviglioso.
Io scrivo un telegramma ad un amico, lontano un migliaio di miglia, e in capo ad un'ora o due l'amico lo riceve: la possibilità di spedire il messaggio non è già in me, bensì in tutta la serie di agenti che concorrono allo stesso fine, a cominciare dai primi inventori del telegrafo fino agli impiegati degli uffici telegrafici in comunicazione.
A mio giudizio, un principio di vera spiegazione degli sdoppiamenti non che dei fantasmi e delle altre ossessioni, si trova nel passo seguente di un'opera del dottor Eugenio Crowell, uno dei più insigni pensatori e sperimentatori fra i moderni spiritualisti.
| |
Eugenio Crowell
|