Pagina (16/277)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La vista delle quattro figlie di costei, ora sane, robuste, allegre e studiose, e l'udir da capo dalle maestre di quella scuola descrivere, quali testimoni oculari, lo stato in cui esse furono trasportate a quell'ospitale asilo (trasportate, mi piace di ricordare, in carrozza e in braccio da quella nobile Tedesca che non indietreggiò davanti alla nausea e al pericolo di malattia contagiosa, perchè il tifo regnava nella grotta), destava sempre più il mio desiderio di visitare il luogo, da cui furono tolte. Accompagnata da un amico e da un delegato di Pubblica Sicurezza, andai dunque al quartiere di Monte Calvario al di sopra dei giardini di Santa Lucia al Monte.
      Il delegato, i membri del Municipio, ed altri, mi avevano assicurato che queste grotte non servivano più di abitazione umana, ma che gli abitanti furono tramutati a spese del Municipio in più salubre quartiere.
      Difatti, giunti alle falde del Monte d'Echia, abbiamo trovate per la più parte queste grotte occupate da greggi di pecore e di vacche, che con campanelle al collo girano mattina e sera per le belle vie di Napoli, i loro proprietarii urlando: latte da vendere, latte da vendere, per chi vuole e per chi non vuole prestarvi orecchio. Una di tali grotte però era ingombra da parecchie famiglie, ed io penetrai fino in fondo ripopolandola, coll'immaginazione, di quelle trenta famiglie che vi stavano pochi anni fa. Le grotte, che somigliano precisamente alle catacombe di Roma, sono scavate nel monte; epperò chi possiede l'appartamento all'entrata può stimarsi inquilino del piano nobile a cagione dell'aria e della luce abbondanti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





Tedesca Pubblica Sicurezza Monte Calvario Santa Lucia Monte Municipio Municipio Monte Echia Napoli Roma