L'azione delle leggi dei poveri in Inghilterra per incoraggiare l'ozio, il pauperismo, l'improvvida moltiplicazione della specie, corrisponde in Italia e in Napoli, - in primo grado in Napoli, - all'azione delle Opere pie. E qui e là ci sono poveri inabili al lavoro, e qui e là ci sono istituzioni e fondi per sopperire ai veri bisogni; ma i poveri rimangono senza soccorso, e i fondi sono consumati dagli oziosi, dai viziosi e dai loro manutengoli.
Noi non abbiamo una predilezione esagerata per la statistica speciale, per la statistica comparata, e per le conclusioni che se ne vogliono dedurre, oggi che la statistica è in gran moda, perchè troppo spesso, volendo provare una data serie di fatti, si prende una sola serie statistica senza modificarla con altre serie, le quali contribuirono a produrre quelle conseguenze, che si vogliono attribuire a una sola e data causa.
Ma vi ha certe statistiche coś semplici, certe cifre coś eloquenti, che bisogna almeno tenerne conto, proponendosi di conoscere le condizioni di un paese. Apriamo, per esempio, il capitolo delle Opere pie, e troviamo che nei cinque compartimenti riuniti delle Provincie napoletane gli abitanti sommavano a 6,787,289, e il numero delle Opere pie era di 8418, con un patrimonio totale di 200,940,434 franchi.
Un patrimonio di dugento milioni, ben amministrato, deve in verità bastare a soccorrere gl'infermi e gl'inabili al lavoro, e ad allevare, educare, istruire le nuove generazioni a guadagnarsi la vita e a conservarla sana e robusta, in modo che nella giovinezza e nella virilità si possa mettere da parte quanto basta per sostenere con decoro la vecchiaia.
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